Un angolo cottura aperto sul soggiorno per chi preferisce un’organizzazione fluida dello spazio domestico.
Con una regola importante: solo acciaio inox per acqua e fuoco.
Uno spazio giorno ampio e luminoso è perfetto, in una casa moderna, per accogliere più funzioni, diverse ma compatibili tra loro.
La zona relax, TV e conversazione ricavata accanto al tavolo da pranzo e alle sue sedute può essere affiancata da un angolo dedicato al lavoro, con postazione PC e qualche scaffale e vano contenitore per i documenti. Chi ha bambini, inoltre, difficilmente resiste alla tentazione di stendere in soggiorno un ampio e morbido tappeto in un angolo ben illuminato dalla luce naturale e di circondarlo di ceste piene di giocattoli, libri e pastelli colorati.
Chi predilige questa organizzazione fluida del proprio quotidiano domestico il più delle volte mostra una spiccata preferenza anche per un tipo di cucina specifico, informale e funzionalmente piuttosto compatto: quello aperto sul soggiorno. Io, architetto ma anche affannata sperimentatrice di una perfetta (e impossibile) organizzazione domestica, sono tra queste.
|| Zona giorno con angolo cottura nel progetto di ristrutturazione.
Nell’ambito del progetto di ristrutturazione del mio appartamento a Roma ho dedicato un’attenzione particolare alla riorganizzazione della zona giorno che, prima che qualche vecchio e fastidioso tramezzo venisse demolito, si presentava poco luminosa e per nulla adatta ad accogliere la vita della mia famiglia.
Il soggiorno originario dell’epoca di costruzione dell’edificio ingloba oggi anche la superficie della cucina, prima nettamente separata da questo non solo da una semplice parete, ma addirittura da un piccolo disimpegno. Un parquet industriale in legno rovere posato a tutta superficie raccorda visivamente tutte le parti della zona giorno, rendendole unitarie e allo stesso tempo distinte nella visione d’insieme.
Lo spazio è ampio e, per questo, sapevo già in sede di progetto che per renderlo armonico ed equilibrato avrei dovuto imporre alla scelta delle forniture una serie di regole precise. Quando il lavoro su una casa inizia da una base ben consolidata, tutto poi procede, quasi per magia, senza che quasi ci si accorga dello sforzo progettuale.
La prima regola che mi sono auto-imposta – ricordo il momento come fosse ora – è stata: acciaio per tutte le parti tecniche, sia acqua che fuoco.
E dall’avere in mente l’acciaio al legarlo a Mina, il passo è stato breve, brevissimo.
|| La rubinetteria in acciaio inox di MINA in cucina
Come già avvenuto per il progetto di uno dei nuovi bagni di casa, sapevo infatti che attingere al catalogo dell’azienda per le rubinetterie della zona cucina mi avrebbe:
confortato dal punto di vista tecnico, nell’immediato e a lungo termine, avendo già testato le rubinetterie scelte per la zona bagno
offerto soluzioni estetiche in grado di dialogare con alcune scelte progettuali molto specifiche, come quella della cucina freestanding in acciaio raccordata a basi in Fenix Verde Commodoro
Sono due gli elementi Mina che disegnano i dettagli della mia nuova cucina aperta sul soggiorno: il miscelatore del lavello e il pot filler posizionato in prossimità del piano cottura.
Sul lavello, anch’esso in acciaio, ho installato AVA 9030 in acciaio spazzolato, un miscelatore monocomando da appoggio con bocca orientabile e doccetta estraibile. Il rubinetto, alto quasi 50 cm, oltre che rivelarsi pratico nell’uso quotidiano della cucina, presenta un pregio estetico particolare: la sua accentuata linearità, unita all’assenza di elementi accessori non specificamente funzionali, sottolinea perfettamente l’asse del lavabo.
Questo è infatti posto in posizione baricentrica sul lato lungo della cucina, che in pianta segue la geometria di un’ampia C. La zona lavaggio, dunque, è immediatamente leggibile alla vista della cucina, anche dal punto più lontano della zona giorno, proprio per la locale concentrazione del materiale acciaio, che vive inoltre della valorizzazione estetica data dall’abbondante apporto di luce naturale proveniente dalle due finestre laterali.
|| Ecco il must have: c’è Pot Filler nella mia cucina
L’elemento che più incuriosisce i miei ospiti, però, è solitamente poco comune nelle nostre cucine. Si chiama pot filler e, per me, è di certo un mai più senza. Da quando l’ho installato mi sono ripromessa di consigliarlo a chiunque si rivolga a me per il progetto della sua nuova casa, sulla scorta positiva dell’esperienza quotidiana di uso dell’elemento.
Partiamo dall’inizio: cos’è il pot filler. Si tratta di un rubinetto ad acqua fredda con braccio ripiegabile ed estensibile posizionato vicino o immediatamente sopra il piano cottura.
Pot filler facilita una faticosa operazione che ciascuno di noi, ogni giorno, compie durante il momento della preparazione dei pasti: quella di riempire le pentole, soprattutto se di grande capacità.
Il pot filler, insomma, elimina la necessità di spostare pentole e contenitori pieni d’acqua dalla zona del lavello a quella della cottura, limitando la fatica e – fattore importantissimo per chi, come me, è maldestro di natura – limitando il rischio di spiacevoli sversamenti a terra o sul piano di lavoro.
Il pot filler 9600 ha un’estensione massima, a braccio completamente dispiegato, di poco più di 40 cm. Questo consente di coprire un’ampia porzione della superficie del piano cottura anche se questo presenta dimensioni maggiori rispetto a quella minima da standard, pari a 60 cm.
Il mio rubinetto da pentola è posizionato a sinistra della cucina freestanding da 90 cm e copre circa la metà della sua superficie; posso dunque utilizzarlo in completa comodità, spostando sotto il suo potente getto le pentole che utilizzo per cucinare.
Il design dell’elemento, funzionale quando completamente aperto e compatto quando richiuso, dialoga con gli altri elementi acqua della cucina, integrandosi sulla parete come un accessorio dalla forte valenza tecnologica. Rafforza infatti l’immagine – da me fortemente voluta in progetto – di una casa moderna, efficiente, essenziale ma, allo stesso tempo, fortemente caratterizzata a livello materico, tessiturale e cromatico.
Per questo progetto Nora | Design outfit ha scelto:
Mi chiamo Nora Santonastaso, vivo e lavoro a Roma come architetto. I miei progetti sono incentrati sulla valorizzazione degli ambienti della casa, spazio a cui dedico anche i racconti che popolano le pagine del mio blog, design outfit, attivo fin dal 2013.
FUNZIONALITA’ E ACCIAIO INOX: LA CUCINA SECONDO DESIGN OUTFIT
by Nora Santonastaso
Un angolo cottura aperto sul soggiorno per chi preferisce un’organizzazione fluida dello spazio domestico.
Con una regola importante: solo acciaio inox per acqua e fuoco.
Uno spazio giorno ampio e luminoso è perfetto, in una casa moderna, per accogliere più funzioni, diverse ma compatibili tra loro.
La zona relax, TV e conversazione ricavata accanto al tavolo da pranzo e alle sue sedute può essere affiancata da un angolo dedicato al lavoro, con postazione PC e qualche scaffale e vano contenitore per i documenti. Chi ha bambini, inoltre, difficilmente resiste alla tentazione di stendere in soggiorno un ampio e morbido tappeto in un angolo ben illuminato dalla luce naturale e di circondarlo di ceste piene di giocattoli, libri e pastelli colorati.
Chi predilige questa organizzazione fluida del proprio quotidiano domestico il più delle volte mostra una spiccata preferenza anche per un tipo di cucina specifico, informale e funzionalmente piuttosto compatto: quello aperto sul soggiorno. Io, architetto ma anche affannata sperimentatrice di una perfetta (e impossibile) organizzazione domestica, sono tra queste.
|| Zona giorno con angolo cottura nel progetto di ristrutturazione.
Nell’ambito del progetto di ristrutturazione del mio appartamento a Roma ho dedicato un’attenzione particolare alla riorganizzazione della zona giorno che, prima che qualche vecchio e fastidioso tramezzo venisse demolito, si presentava poco luminosa e per nulla adatta ad accogliere la vita della mia famiglia.
Il soggiorno originario dell’epoca di costruzione dell’edificio ingloba oggi anche la superficie della cucina, prima nettamente separata da questo non solo da una semplice parete, ma addirittura da un piccolo disimpegno. Un parquet industriale in legno rovere posato a tutta superficie raccorda visivamente tutte le parti della zona giorno, rendendole unitarie e allo stesso tempo distinte nella visione d’insieme.
Lo spazio è ampio e, per questo, sapevo già in sede di progetto che per renderlo armonico ed equilibrato avrei dovuto imporre alla scelta delle forniture una serie di regole precise. Quando il lavoro su una casa inizia da una base ben consolidata, tutto poi procede, quasi per magia, senza che quasi ci si accorga dello sforzo progettuale.
La prima regola che mi sono auto-imposta – ricordo il momento come fosse ora – è stata: acciaio per tutte le parti tecniche, sia acqua che fuoco.
E dall’avere in mente l’acciaio al legarlo a Mina, il passo è stato breve, brevissimo.
|| La rubinetteria in acciaio inox di MINA in cucina
Come già avvenuto per il progetto di uno dei nuovi bagni di casa, sapevo infatti che attingere al catalogo dell’azienda per le rubinetterie della zona cucina mi avrebbe:
Sono due gli elementi Mina che disegnano i dettagli della mia nuova cucina aperta sul soggiorno: il miscelatore del lavello e il pot filler posizionato in prossimità del piano cottura.
Sul lavello, anch’esso in acciaio, ho installato AVA 9030 in acciaio spazzolato, un miscelatore monocomando da appoggio con bocca orientabile e doccetta estraibile. Il rubinetto, alto quasi 50 cm, oltre che rivelarsi pratico nell’uso quotidiano della cucina, presenta un pregio estetico particolare: la sua accentuata linearità, unita all’assenza di elementi accessori non specificamente funzionali, sottolinea perfettamente l’asse del lavabo.
Questo è infatti posto in posizione baricentrica sul lato lungo della cucina, che in pianta segue la geometria di un’ampia C. La zona lavaggio, dunque, è immediatamente leggibile alla vista della cucina, anche dal punto più lontano della zona giorno, proprio per la locale concentrazione del materiale acciaio, che vive inoltre della valorizzazione estetica data dall’abbondante apporto di luce naturale proveniente dalle due finestre laterali.
|| Ecco il must have: c’è Pot Filler nella mia cucina
L’elemento che più incuriosisce i miei ospiti, però, è solitamente poco comune nelle nostre cucine. Si chiama pot filler e, per me, è di certo un mai più senza. Da quando l’ho installato mi sono ripromessa di consigliarlo a chiunque si rivolga a me per il progetto della sua nuova casa, sulla scorta positiva dell’esperienza quotidiana di uso dell’elemento.
Partiamo dall’inizio: cos’è il pot filler. Si tratta di un rubinetto ad acqua fredda con braccio ripiegabile ed estensibile posizionato vicino o immediatamente sopra il piano cottura.
Pot filler facilita una faticosa operazione che ciascuno di noi, ogni giorno, compie durante il momento della preparazione dei pasti: quella di riempire le pentole, soprattutto se di grande capacità.
Il pot filler, insomma, elimina la necessità di spostare pentole e contenitori pieni d’acqua dalla zona del lavello a quella della cottura, limitando la fatica e – fattore importantissimo per chi, come me, è maldestro di natura – limitando il rischio di spiacevoli sversamenti a terra o sul piano di lavoro.
Il pot filler 9600 ha un’estensione massima, a braccio completamente dispiegato, di poco più di 40 cm. Questo consente di coprire un’ampia porzione della superficie del piano cottura anche se questo presenta dimensioni maggiori rispetto a quella minima da standard, pari a 60 cm.
Il mio rubinetto da pentola è posizionato a sinistra della cucina freestanding da 90 cm e copre circa la metà della sua superficie; posso dunque utilizzarlo in completa comodità, spostando sotto il suo potente getto le pentole che utilizzo per cucinare.
Il design dell’elemento, funzionale quando completamente aperto e compatto quando richiuso, dialoga con gli altri elementi acqua della cucina, integrandosi sulla parete come un accessorio dalla forte valenza tecnologica. Rafforza infatti l’immagine – da me fortemente voluta in progetto – di una casa moderna, efficiente, essenziale ma, allo stesso tempo, fortemente caratterizzata a livello materico, tessiturale e cromatico.
Per questo progetto Nora | Design outfit ha scelto:
AVA | 9030
Miscelatore lavello cucina con doccino estraibile – acciaio inossidabile AISI 316L
POT FILLER | 9600
Rubinetto estensibile da parete, solo acqua fredda – acciaio inossidabile AISI 316L
Mi chiamo Nora Santonastaso, vivo e lavoro a Roma come architetto. I miei progetti sono incentrati sulla valorizzazione degli ambienti della casa, spazio a cui dedico anche i racconti che popolano le pagine del mio blog, design outfit, attivo fin dal 2013.